lunedì, settembre 15, 2008

Ricorrenze - 4 Anni

Oggi sono 4 anni che mio padre è venuto a mancare! Sono sempre in conflitto con queste ricorrenze, non so mai se lasciare spazio obbligatoriamente alla tristezza, se fare festa, se fregarmene… imbarazzante come pensiero. Di certo non si può negare che la vita continui, almeno per chi resta: ieri il fratello di mio padre ha festeggiato i 50 anni di matrimonio, ed obbligatoriamente hanno voluto la mia presenza in rappresentanza del fratello che non c'è più! Non so se sia più triste il festeggiamento il giorno prima (che sarà così sempre ormai: loro si sono sposati il 14 e mio padre è mancato il 15 inalienabile cronologia), o il fatto di rappresentarsi nella mia presenza quella di mio padre. Concetto a me strano, visto e considerato che in questi 4 anni nessuno dei fratelli e sorelle si è preoccupato di mia madre, rimasta senza marito (non  tanto di me o mio fratello); mai una visita, mai una telefonata, mai un invito a fare un viaggetto per distrarsi… e poi? E poi la pretesa della mia presenza, per il semplice fatto che sono figlio di mio padre. Ma proprio in quanto tale ritengo che ognuno è quello che l'anima gli dice, io posso sostenere questo ruolo, ma di certo non posso essere lui quindi mi permetto  di prendere le distanze da una collettività familiare che non ci ha mai considerata degni di essere coinvolti. Ho onorato la memoria i mio padre presenziando. Loro i parenti non sono persone cattive, e probabilmente la morte di mio padre è stato per loro un grande sconvolgimento, al punto tale da farli chiudere ancor di più a riccio, non potendo così prodigarsi in moti di conforto verso la nostra famiglia, perché loro ancor più deboli di noi!
Ringrazio mio padre per avermi insegnato la compassione e l'umiltà (almeno ci provo) per comprendere le difficoltà del resto della famiglia…  nonostante "ci tengano alla larga".
Le ricorrenze servono a coloro che, come direbbe qualcuno di mia conoscenza, sono attaccati a questa vita; per me le ricorrenze sono superficialmente inutili, mi è sufficiente pensare a mio padre tutti i giorni, perché in ogni occasione in cui mi trovo, per ognuna di essa, scopro che "pa' Sergio" mi ha insegnato quello che mi occorreva per vivere quell'esperienza, quindi il 15 di settembre è un giorno come gli altri in cui mio padre mi ha insegnato qualcosa di importante.
 
Sono fortunato!
E ne sono felice

mr.zugo


8 commenti:

  1. ho fatto ieri lo stesso genere di 'compleanno'..

    ma nove anni sono abbastanza per non far più caso alle ricorrenze, tanto ci si pensa tutti i giorni a cosa manca..

    e, qualche volta, anche a quanto di buono è stato donato..

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  2. Si, le ricorrenze servono a chi ci si vuole attaccare, più per sentirsi vivo che per altro. E ti abbraccio.

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  3. Solo ora vedo il tuo nuovo post, sono dispiaciuto per il ritardo.

    Sì, è incredibile quanto l'esempio, nel bene, e a volte, anche nel meno bene, dei genitori abbia una valenza notevole nella vita futura di ognuno di noi.

    Il ritrovarsi forti e sicuri di se stessi, grazie a quell'esempio, credo che sia il compimento dello scopo del genitore nel senso più nobile.


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  4. Sorrido, sorrido perchè condivido quello che hai detto... le ricorrenze, sono un giorno come un altro, perchè tutti i giorni ed in ogni momento... abbiamo nel nostro cuore il ricordo e la presenza dei nostri cari, così come i loro insegnamenti...

    Non mi stancherò mai di dirlo... sei una splendida persona Zughino... sensibile come pochi.

    Ha fatto un buonissimo lavoro papà Sergio.

    Un forte abbraccio! :-D

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  5. Ti capisco... A me è successo esattamente 10 giorni prima di te, esattamente 4 anni fa...

    Baci

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  6. Hai ragione zughino... sono sempre con noi.

    Non è necessario aspettare la "ricorrenza"...

    Un baciotto

    :)

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  7. Una ricorrenza è, prima di tutto , nel cuore.

    Poi solo e solo poi, se ne può parlare.

    So cosa significa , ho perso mio padre prima di te, e ne sento moltissimo la mancanza.

    Un bacio

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